Dolore e Social

La Perdita di una Persona Cara: L’Intimità della Sofferenza Privata e la Pressione dei Social

Nel corso della vita, ci troviamo di fronte a sfide strazianti, come la perdita purtroppo scontata ma il più delle volte imprevista, di una persona amata. Questo evento ci spinge a esplorare i confini dell’emozione umana e a cercare modi di onorare chi è stato parte fondamentale delle nostre vite. Tuttavia, è interessante riflettere sulla scelta di alcune persone di non condividerne la scomparsa e le annualità dalla stessa, di una persona cara sui social media, in un’epoca in cui l’autoesposizione sembra essere la norma.
Viviamo in un’era di condivisione costante, in cui i social media fungono da vetrina virtuale delle nostre vite. Molte volte, ci sentiamo spinti a condividere i momenti più felici e significativi per ottenere apprezzamenti e approvazione dagli altri. Tuttavia, quando ci troviamo ad affrontare il lutto, il dolore diventa una parte intima e profondamente personale della nostra esperienza.
La scelta di condividere l’anniversario della scomparsa di una persona cara può sottolineare una lecitissima necessità di esporre ogni aspetto della nostra vita, anche quello più doloroso.
L’aspetto cruciale da considerare è che il dolore è altamente soggettivo e individuale. Ogni persona reagisce alla perdita in modo unico e ha il diritto di affrontare la propria sofferenza senza il peso dell’aspettativa sociale. La decisione legittima di non condividere il lutto sui social media può derivare dalla necessità di proteggere la propria intimità, preservando uno spazio dove la persona possa riflettere, piangere e ricordare senza sentirsi obbligata a soddisfare le aspettative altrui.
Inoltre, i social media spesso promuovono una visione distorta della realtà, in cui ciò che appare può essere molto diverso dalla verità interiore di una persona. La pressione di apparire felici o tristi, e di conformarsi alle norme sociali può creare un divario tra ciò che mostriamo online e ciò che realmente proviamo. La scelta di tenere privata la sofferenza sottolinea la necessità di autenticità e di vivere le emozioni senza filtri, invece di cercare di soddisfare gli standard superficiali dei social media.
In conclusione, la scelta legittima di non condividere le annualità della scomparsa di una persona cara sui social media è un atto di difesa dell’intimità della sofferenza. Riflette il riconoscimento del fatto che il dolore è un’esperienza personale e privata, che va al di là delle aspettative sociali. Ognuno ha il diritto di vivere il proprio dolore (o felicità) autenticamente e senza la pressione di apparire solo per soddisfare il pubblico virtuale.
Autore, Presidente ACCI
Antonella Vinella
07 Luglio 2023
@Diritti Riservati

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